I candidati sindaci sostengono la campagna contro il gioco d’azzardo

23 Maggio 2014

COMUNICATO

Nell’ambito dell’iniziativa diocesana “Con il gioco.. non gioco!”  campagna contro il GAP (gioco d’azzardo patologico)  promossa dalla Azione Cattolica in collaborazione con la Caritas, sono stati incontrati, in questi giorni, uno ad uno i candidati sindaci delle amministrative dei Paesi di San Severo e Apricena.  In tali incontri è stata presentata la problematica del gioco d’azzardo nel nostro territorio, l’iniziativa messa in atto, e alcune proposte concrete che potranno adottare le future Amministrazioni comunali. A tal proposito siamo lieti di informare che tutti i candidati Sindaci della città di San Severo, nelle persone di Bocola Maria Anna, Colapietra Simone, De Lilla Michele, Giuliani Giuliano, Lallo Leonardo, Marino Dino, Miglio Francesco, e i candidati di Apricena, Lacci Michele, Potenza Antonio e Torelli Marilla hanno aderito all’iniziativa “Con il gioco.. non gioco!” firmando un documento come segno di un impegno da portare avanti a sostegno della campagna.

Nei prossimi giorni tale iniziativa vedrà il coinvolgimento anche delle Amministrazioni comunali dei restanti paesi della Diocesi. Auspichiamo quindi, che all’indomani della elezione dei nuovi Consigli Comunali si possa trovare la piena collaborazione nelle Istituzioni per contrastare un fenomeno grave come quello del gioco d’azzardo, vera piaga sociale in questo tempo di crisi.  L’Azione Cattolica, la Caritas e tutte le realtà che aderiranno all’iniziativa, continueranno il loro impegno formativo, educativo e di sensibilizzazione, seguendo attentamente e informando tempestivamente sulle misure che adotteranno le future Amministrazioni locali.

Per trasparenza pubblichiamo il documento firmato da tutti i candidati sindaci, con le proposte concrete di impegno, che potranno essere migliorate e/o modificate dalle Amministrazioni comunali.

PROPOSTE E AMBITI DI INTERVENTO

CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO

AI CANDIDATI SINDACI DELLE AMMINISTRATIVE 2014

E AI SINDACI DEI COMUNI DELLA DIOCESI DI SAN SEVERO

Con il presente documento l’Azione Cattolica Diocesana, nell’ambito del percorso formativo “Con il gioco.. non gioco” chiede ai Candidati Sindaci, per le elezioni Amministrative 2014, dei Comuni di San Severo, Lesina, Apricena, Poggio Imperiale, e alle  Amministrazioni dei Comuni di Torremaggiore, San Paolo di Civitate, Chieuti, Serracapriola, Rignano Garganico e San Nicandro Garganico di fare proprie le seguenti proposte:

  1. ADESIONE AL MANIFESTO – Attraverso l’approvazione di una delibera da parte del Consiglio Comunale, quale atto amministrativo che sancisca in maniera formale l’adesione al Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo e l’impegno a prevenire e contrastare il gioco d’azzardo di fronte a tutti i suoi cittadini; il Consiglio si impegna anche a “sostenere tutte le iniziative e le attività programmate dall’Amministrazione Comunale, finalizzate alla promozione di interventi educativi e d’informazione, culturali,  formativi e regolativi per la prevenzione dalla dipendenza del gioco d’azzardo”.
  2. LEGGE REGIONALE 13 dicembre 2013, n. 43 “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP)” – Le Amministrazione Comunali si fanno carico di convocare, ai sensi dell’art. 16 del Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4 “Regolamento Regionale attuativo della legge regionale 10 luglio 2006, n. 19”, dei tavoli di concertazione, al fine di dare celere attuazione a quanto stabilito dalla Legge Regionale 13 del 2013.
  3. PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE “Tutela della salute e degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro – giochi d’azzardo”  (GURI n° 233 del 4.10.2013)- Aderendo al manifesto, le Amministrazioni si impegnano inoltre a promuovere sul proprio territorio la proposta di legge di iniziativa popolare – già presentata con oltre 93mila firme al Presidente della Camera dei Deputati lo scorso 9 aprile 2014 – che tra l’altro fa sua le proposte presenti all’interno della campagna “Mettiamoci in Gioco”, e a fare rete con altri Comuni per spingere la discussione di tale proposta di legge nelle Aule Parlamentari,.
  4. TAVOLO TECNICO – Le Amministrazioni si impegnano a favorire la nascita di una rete locale tra autorità comunali, enti sanitari, forze dell’ordine ed Associazioni di categoria e di volontariato, finalizzata alla elaborazione di iniziative di regolamentazione e di controllo del fenomeno del gioco d’azzardo, di promozione di percorsi formativi ed di assistenza sanitaria per quanti sono affetti o a rischio di Ludopatia.

 

Le modalità concrete di tali proposte che noi  presentiamo sono le seguenti:

  1. PUBBLICITÀ DELLE INIZIATIVE – Pubblicare sul sito web delle amministrazioni comunali e sui social network ad essi collegati, tutte le scelte e le attività intraprese dal Sindaco e dall’amministrazione comunale per la diffusione più ampia possibile delle iniziative di contrasto al gioco d’azzardo patologico e perché queste possano avere una risonanza sovralocale.
  2. REGOLAMENTO URBANISTICO[1]– Agire in maniera più risoluta sul regolamento urbanistico commerciale, anche secondo quanto disposto dall’articolo 7 della Legge Regionale 13 dicembre 2013, n. 43 “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP)”, al fine di introdurre norme più restrittive per ampliare le porzioni del territorio comunale in cui vietare l’installazione delle macchinette nei locali pubblici e l’insediamento di attività legate al gioco d’azzardo, stabilendone i criteri di compatibilità di destinazione urbanistica con l’arredo e il decoro dell’ambiente cittadino, con gli edifici storici, con le aree di particolare valore architettonico, monumentale e paesaggistico, con i luoghi ritenuti sensibili quali scuole, ospedali e luoghi di culto, nonché con l’esigenza di garantire la sicurezza urbana, la viabilità, contenere l’inquinamento acustico e il disturbo della quiete pubblica.
  3. MAPPATURA E MONITORAGGIO – Mappare e collaborare con le sale gioco e tutti i locali dove sono presenti le slot machine e gli altri tipi di apparecchiature elettroniche automatiche e semi-automatiche con premi in denaro, per comprendere le dimensioni quantitative e qualitative del fenomeno, in quali aree prevale, da quali tipologie di cittadini è praticato.
  4. PROMUOVERE IL MARCHIO “LIBERO DA SLOT” – Il marchio “Libero da slot – Regione Puglia” è rilasciato dalla Regione Puglia agli esercenti di esercizi commerciali, ai gestori dei circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento che scelgono di non installare nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d’azzardo.
  5. SOSTENERE LA DISMISSIONE DEGLI APPARECCHI SLOT– Sostenere le attività e locali che, avendo verificato l’esistenza di forme di gioco d’azzardo patologico (GAP), decidono di dismettere le apparecchiature slot e altri giochi da intrattenimento con premi in denaro.
  6. DETASSAZIONE PER I LOCALI “NO SLOT”– Adottare una politica di tipo premiale, che preveda la riduzione dell’importo della tassazione per le attività che decidono di non ospitare o dismettere gli apparecchi da gioco istallati nei propri locali, e che fanno parte dell’elenco pubblico, istituito dal Comune, degli esercizi in possesso del marchio “Libero da slot – Regione Puglia” (art. 4 comma 7 della Legge Regionale 13 Dicembre 2013, n. 43). Una tale politica potrebbe prevedere per esempio la riduzione della quota della TARES o l’esenzione dal pagamento di quei servizi non gratuiti offerti dall’ente comunale (affissioni, occupazione del suolo pubblico, ecc.).
  7. CONTROLLI – Verificare da parte delle forze dell’ordine e alla polizia locale il rispetto di quanto previsto dall’art. 6 della Legge Regionale 13 dicembre 2013, n. 43 “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP)” e dall’art. 7 comma 5 del cosiddetto Decreto Balduzzi[2], che impone, a partire dal 1° gennaio 2013, ai “gestori di sale da gioco e di esercizi in cui vi sia offerta di giochi pubblici, ovvero di scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi”, di esporre “il materiale informativo predisposto dalle aziende sanitarie locali, diretto a evidenziare i rischi correlati al gioco e a segnalare la presenza sul territorio dei servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati alla cura e al reinserimento sociale delle persone con patologie correlate al G.A.P. (Gioco d’azzardo patologico)”.
  8. FORMAZIONE DEL PERSONALE OPERANTE NELLE SALE DA GIOCO E DEGLI ESERCENTI – Attivare incontri formativi per baristi, esercenti e gestori di attività connesse al gioco d’azzardo (tabaccherie, sale giochi e agenzie di scommesse) sui rischi delle dipendenze patologiche ad esso correlate, in conformità a quanto previsto dall’art. 7, comma 5, della Legge Regionale 13 dicembre 2013, n. 43 “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP)”.
  9. DIFFUSIONE E DIVULGAZIONE DELL’UTILIZZO RESPONSABILE DEL DENARO – Coinvolgere gli istituti scolastici nell’educazione dei più giovani all’utilizzo responsabile del denaro, allontanandoli dall’illusione della vincita facile e informandoli sui rischi patologici ed economici a cui si va incontro, attraverso attività mirate per  fasce d’età e promuovendo la Giornata dedicata al contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo, ai sensi dell’art. 5 della Legge Regionale 13 dicembre 2013, n. 43 “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP)”.

 

Seguiremo con attenzione le buone pratiche che ciascuna città vorrà avviare per intervenire concretamente sul fenomeno con risposte pronte ed efficaci.

 

[1]              Qualsiasi tipo di provvedimento comunale atto a disciplinare aperture, orari e distanze da luoghi sensibili delle sale da gioco è suscettibile di essere impugnato davanti ai Tribunali amministrativi regionali (Tar) ed essere respinto dagli stessi qualora i gestori intentino ricorso. Come già affermato, infatti, il gioco lecito è materia di esclusiva competenza dello Stato. Tuttavia, si è rilevato come intervenire sul piano urbanistico – secondo scelte che solo indirettamente si riflettono sull’identificazione delle aree del territorio cittadino dove sarà consentita la presenza di tali attività – possa risultare una disposizione più solida di fronte alle decisioni dei Tar. Proprio sul versante normativo, però, si sono aperti degli spiragli. La sentenza n. 300 del 2011 della Corte Costituzionale, infatti, riconosce ai Comuni la legittimità di interventi volti a regolare e limitare l’accesso alle apparecchiature di gioco al fine di contrastare il diffuso fenomeno del gioco convulsivo e di tutelare i soggetti psicologicamente più vulnerabili o immaturi, e quindi più esposti all’illusione di vincite e facili guadagni. Alcuni verdetti emessi nell’ultimo anno dai Tar riprendono i temi della sentenza della Corte costituzionale dando ragione ai Comuni. Per maggiori informazioni si legga Angela Fioroni, Le regole del gioco. Azzardo, dipendenza e criminalità: la campagna dei sindaci per contrastarli, Terre di mezzo Editore, Milano 2013.

[2]              Decreto-legge n. 158 del 13 settembre 2012, convertito con modificazioni dalla Legge n. 189 dell’ 8 novembre 2012

COMUNICATO STAMPA – CON IL “GIOCO”.. NON GIOCO! CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO E IL SUO RISCHIO PATOLOGICO