Il Segretario Nazionale MSAC sul piano Scuola del Governo

05 Settembre 2014

Dichiarazione di Gioele Anni

Segretario nazionale del Movimento Studenti di Azione Cattolica (Msac):

«“La buona scuola” è un punto di partenza positivo.

Bene l’iter condiviso, serve molto lavoro per concretizzare le proposte».

Il rapporto “La buona scuola”, presentato dal governo nella giornata di oggi, è un punto di partenza positivo. Le tante buone intenzioni, ora, andranno verificate dai fatti, con il coinvolgimento reale di tutti i soggetti protagonisti della scuola.

Notiamo che nel testo presentato stamani i verbi al condizionale e al futuro sono molto più numerosi dei verbi all’indicativo presente. Per questo motivo il rapporto si presenta davvero come il primo passo di una lunga maratona, per riportare la scuola italiana ai livelli di cui tutto il Paese necessita. C’è bisogno dell’impegno di tutti: a cominciare dalla politica, ma fino a coinvolgere davvero tutti i soggetti del mondo della scuola.

Servirà moltissimo lavoro (e un adeguato stanziamento di risorse) per concretizzare le tante proposte. Siamo contenti che il governo immagini per questo impegnativo percorso un iter condiviso coi soggetti della scuola. Come studenti di Azione Cattolica assicuriamo il nostro contributo propositivo e aperto al dialogo nei luoghi preposti: le scuole, con i momenti assembleari dedicati agli studenti, e gli ambienti istituzionali quali il Consiglio Nazionale dei Presidenti di Consulta e il Forum delle Associazioni Studentesche.

Alcune intuizioni ci fanno ben sperare. In primo luogo, è molto positivo che il governo, nel metodo della riforma, voglia dedicare due mesi alla discussione dentro gli istituti: siamo convinti che per scuotere il mondo della scuola dalla disillusione degli ultimi anni, la sfida più grande sia cambiare la scuola coinvolgendo chi la vive ogni giorno. Accogliamo quindi con grande favore l’idea di un “format condiviso” per i momenti assembleari nelle scuole e la scelta di una consultazione che parta da momenti fisici e non solo dalla raccolta di pareri online.

La parte più corposa e meglio strutturata del rapporto riguarda il piano straordinario di assunzione dei docenti precari. È un’emergenza che il governo ha deciso di affrontare subito: dal nostro punto di vista apprezziamo l’idea che l’ampliamento dell’organico possa servire per esempio ad ampliare l’offerta formativa delle scuole, a potenziare i tempi di “scuole aperte”, ad accompagnare i ragazzi nei percorsi di orientamento.

Ci saremmo aspettati però che in questo rapporto si parlasse di altri due temi che riteniamo ugualmente emergenziali: diritto allo studio e formazione alla cittadinanza.

La regionalizzazione del diritto allo studio crea diseguaglianze, e da anni le associazioni studentesche hanno pronta una proposta di legge quadro nazionale: ne parleremo senz’altro al premier e al ministro nei mesi di confronto. E, se è vero che uno studente non può uscire dalla scuola superiore senza avere assaggiato il mondo del lavoro, allo stesso modo non possiamo permetterci studenti che non hanno mai sfogliato la Costituzione, che non sanno leggere un giornale, che non conoscono la storia contemporanea d’Italia. Per questo chiediamo di prendere seriamente in esame l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, cui va dedicato un monte ore autonomo.

Una preoccupazione, infine, riguarda gli organi collegiali e la governance. Nel rapporto si prevede una riformulazione, finora solo abbozzata. Ci auguriamo vivamente che le esperienze di rappresentanza studentesca non vengano depotenziate in questo percorso, anzi rafforzate e migliorate dal punto di vista qualitativo. Lo ribadiamo: solo con più partecipazione di tutti, studenti in primis, potremo veramente avere “la scuola buona”.

 

Gioele Anni

Segretario nazionale Msac

Roma, 3 settembre 2014